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Sclerosi multipla: più interferone beta 1-A


L'aumento di dose e frequenza di somministrazione di Interferone Beta 1-a, in pazienti affetti da Sclerosi Multipla Recidivante-Remittente (SMRR), determina una significativa riduzione delle ricadute cliniche e dell'attività della malattia alla Risonanza Magnetica.



Questo è il principale risultato dell'estensione dello Studio EVIDENCE recentemente pubblicato sulla rivista Archives of Neurology. L'estensione era finalizzata a mettere in luce gli effetti prodotti dal cambiamento di trattamento da Avonex, somministrato intramuscolo, una volta a settimana nel dosaggio di 30 microgrammi, a Rebif, somministrato sottocute 3 volte a settimana nel dosaggio di 44 microgrammi.



In particolare è emerso che i pazienti trattati prima con Avonex e poi con Rebif hanno ottenuto una riduzione relativa del 50% del tasso delle ricadute, rimanendo liberi da riacutizzazioni della malattia nell'81% dei casi. Inoltre i pazienti che hanno incrementato dosi e frequenza di trattamento, hanno infatti presentato una percentuale di lesioni attive minore rispetto a quella che avevano prima del passaggio a Rebif.
13/06/2005

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